Informazioni generali

Una visione dall’alto

Il metano è un idrocarburo, una molecola composta da un atomo di carbonio circondato da 4 atomi di idrogeno, ha un potere riscaldante 20-25 volte superiore a una molecola di anidride carbonica e viene considerato un gas serra ad elevato global warming potential. Finalmente durante la COP 26 il suo impatto è stato considerato concretamente e separatamente rispetto gli altri gas serra, con l’obiettivo di raggiungere la riduzione delle emissioni in atmosfera.

L’importanza del ghiaccio sul nostro pianeta.

Il pianeta Terra, come ecosistema, mostra un’importante resistenza alle variazioni dei parametri ambientali, questo non garantisce però che il superamento dei cosiddetti “punti di non ritorno” non inneschino feedback positivi con conseguenti cambiamenti irreversibili sul nostro pianeta. Grandi serbatoi di metano sono raccolti nel permafrost, il terreno ghiacciato accumulato in Siberia e nelle zone artiche. L’aumento delle temperature nell’ultimo secolo è una minaccia per i ghiacciai del nostro pianeta che sciogliendosi potrebbero rilasciare il metano in atmosfera, provocando quella che sarebbe una vera e propria crisi climatica senza precedenti. Di recente, con lo scopo di ridurre le emissioni di metano entro il 2030, durante la COP26, gli Stati Uniti e più di 100 altri Paesi (tra cui l’Italia), hanno firmato il Global Methane Pledge.

Monitorare con indagini aeree

Ai fini di monitorare le sorgenti puntiformi di metano e anidride carbonica su scala mondiale, il Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California ha fornito un importantissimo strumento: Carbon Mapper, un’entità senza scopo di lucro con la missione di fornire e guidare scelte pubbliche e politiche.

Il team in collaborazione con Environmental Defense Fund (EDF) ha analizzato migliaia di mappe prodotte quotidianamente nel Permian Basin che si estende tra il Texas e il New Mexico. I dati sono stati raccolti dal 2019 al 2021 da voli finanziati dalla NASA, dall’Università dell’Arizona e dall’EDF utilizzando il Global Airborne Observatory dell’Arizona State University e lo spettrometro di nuova generazione del Jet Propulsion Laboratory.

Risultato delle indagini

Lo studio ha mostrato come 30 strutture, tra cui gasdottiwe, well pads, stazioni di compressione e impianti di trattamento, hanno emesso in modo persistente 100.000 tonnellate di metano all’anno

Queste 30 infrastrutture dell’industria degli idrocarburi rappresentano meno dello 0,001% delle infrastrutture petrolifere e del gas del Permian Basin, ma inquinano come più di 500000 auto. Carbon Mapper ed EDF fanno notare anche che la mitigazione di queste 30 strutture eviterebbe di sprecare gas per un valore di 26 milioni di dollari all’anno.

Riley Duren, CEO di Carbon Mapper e ricercatore dell’università dell’Arizona, afferma che: «In questo decennio decisivo per la riduzione delle emissioni di gas serra, ogni molecola è importante e il fatto che alcune strutture perdano metano in modo persistente per anni senza essere rilevate o riparate evidenzia l’urgente necessità di un monitoraggio del metano completo e trasparente. L’entità delle emissioni provenienti da una manciata di fonti di metano in una delle principali regioni produttrici di petrolio e gas illustra l’opportunità di compiere progressi significativi a breve termine verso gli obiettivi di riduzione del metano dichiarati dagli Stati Uniti, da altri Paesi e dalle companies di tutto il mondo».

Beatrice Lotto

Fonti:

https://www.jpl.nasa.gov/news/nasa-built-instrument-will-help-to-spot-greenhouse-gas-super-emitters

https://www.focus.it/scienza/energia/metano-gas-serra-minaccia-risorsa

https://www.bbc.com/news/science-environment-60203683

https://greenreport.it/news/inquinamenti/le-fughe-di-metano-da-30-impianti-di-petrolio-e-gas-del-permian-basin-usa-inquinano-piu-di-500-000-auto/

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Riccardo