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La scienza in aiuto ai cambiamenti climatici: 4 innovazioni per salvare il Pianeta Terra

La sopravvivenza della Terra è minacciata dall’inquinamento e dal riscaldamento climatico. La speranza arriva dalla scienza e dalle invenzioni in grado di fare la differenza.

In un periodo in cui le notizie sul peggioramento della qualità dell’aria e sulle microplastiche rinvenute negli oceani si moltiplicano inesorabili, un barlume di ottimismo proviene proprio dal mondo della scienza: ecco quattro progetti che possono aiutare il nostro pianeta.

The Breath, il tessuto che ripulisce l’aria

E’ tutto italiano il progetto del tessuto in grado di assorbire le polveri sottili presenti nell’aria, disgregandole e immettendo in ambiente aria pulita. The Breath è opera della startup Anemotech. Si tratta di un tessuto costituito da tre strati che operano in sinergia: il primo strato facilita la traspirazione dell’aria, lo strato centrale è composto da una cartuccia carbonica costituita da nano molecole in grado di assorbire, trattenere e disgregare le particelle inquinanti, riducendo così anche il cattivo odore, mentre il terzo strato ha funzione battericida. Il tessuto è adatto sia per uso interno che per uso esterno e, sfruttando il naturale movimento dell’aria, non necessita di fonti di energia, risultando così completamente sostenibile. Le applicazioni sono moltissime, dalle scuole, agli ospedali, dalle abitazioni private all’automotive, il tessuto si adatta ai più svariati utilizzi.

Bioplastica dagli scarti del pesce

Una ricercatrice dell’Università del Sussex ha realizzato una bioplastica a partire dagli scarti del pesce in grado di biodegradarsi entro sei settimane.

L’idea è stata quella di utilizzare gli scarti del pesce destinati allo smaltimento unendoli a delle particolari alghe rosse; è nata così Marina Tex, una bioplastica facilmente biodegradabile e resistente, in forma di fogli flessibili e traslucidi. Come se non bastasse, il processo di produzione è estremamente efficiente: per produrre 1400 sacchi, sarebbero sufficienti gli scarti di un merluzzo bianco atlantico. Un’idea decisamente da sviluppare.

AI for the Planet, il progetto di Microsoft

Microsoft ha recentemente presentato il progetto “AI for the Planet” proponendo il Planetary Computer, che, grazie all’Intelligenza Artificiale, sarà in grado di raccogliere e analizzare i dati provenienti dall’intero Pianeta con l’obiettivo di tutelarlo. Scopo del Planetary Computer è quello di aggregare i dati ambientali provenienti da tutto il mondo, per analizzarli nella loro globalità e migliorare il processo decisionale in ambito ambientale. L’AI permetterà di realizzare, secondo quanto riportato da Microsoft, “mappe ad alta risoluzione che determinano la salute ecologica, sociale ed economica delle foreste, fornendo anche indicazioni per migliorarla. La capacità di apprendimento automatico permetterà di prevedere l’impatto dei cambiamenti climatici, degli incendi, dei tornado e di altri rischi rilevanti”.

Il progetto marGnet per trasformare le plastiche che inquinano i mari in carburante

Il progetto, coordinato dall’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Venezia e finanziato dall’Unione Europea, prevede la realizzazione di un prototipo portatile che, grazie al processo di pirolisi a basse temperature, è in grado di trasformare la plastica presente nel mare in carburante per le imbarcazioni. Si tratta di un processo chimico in grado di decomporre i materiali senza bisogno di agenti ossidanti. Il vantaggio del processo sta nel fatto che la plastica raccolta non richiede particolari pretrattamenti, secondo quanto indicato dal CNR, condizione che ha reso poco sostenibili dal punto di vista economico le soluzioni di tipo meccanico adottate finora.

Dai primi test è emersa una resa del carburante superiore al 50% in peso e una buona qualità del prodotto ottenuto. Anche le emissioni generate dal processo non sono risultate inquinanti. Al termine della prima fase di controllo, il prodotto realizzato verrà consegnato ad alcune cooperative di pescatori ai fini di un’ulteriore prova e verifica della qualità del prodotto.

Noi non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato.” [Detto masai]

Fonte: www.iconaclima.it

E. Landini