Informazioni generali

Sei sicuro di fare una raccolta differenziata corretta? non tutta la plastica è riciclabile

Esiste plastica riciclabile e plastica non riciclabile e sapere quando buttare quella non riciclabile nella raccolta indifferenziata può fare davvero la differenza, consentendo un riciclo più corretto e semplice della plastica “buona”.

In generale, nella raccolta della plastica è possibile buttare tutto ciò che è considerato imballaggio in plastica, e non oggetto in plastica.

Quali tipologie di plastica esistono? riciclo o termovalorizzatore?

Prima di tutto, puoi farti aiutare dai simboli che trovi su tutte le confezioni. Alcuni prodotti riportano la dicitura e la spiegazione su dove buttare i vari imballaggi, oppure uno di questi simboli:

PET (polietilene tereftalato): codice identificativo 1;
HDPE (polietilene ad alta densità): codice identificativo 2;
PVC O V (cloruro di polivinile): codice identificativo 3;
LDPE (polietilene a bassa densità): codice identificativo 4;
PP (polipropilene): codice identificativo 5;
PS (polistirene o polistirolo): codice identificativo 6;
Altre Plastiche: codice identificativo 7.


Riciclo

Termovalorizzazione
le bottiglie di acqua e di altre bevande;
i flaconi dei detersivi;
le vaschette dei salumi e dei formaggi confezionati;
le vaschette per alimenti, come quelle utilizzate, ad esempio, per l’imballaggio della carne;
piatti e bicchieri in plastica;
flaconi con spruzzino, come quello degli sgrassatori;
flaconi di bagnoschiuma e shampoo;
flaconi delle salse, ad esempio il Ketchup;
i barattoli dello yogurt;
le vaschette del gelato in polistirolo; i vassoi di cioccolatini;
i sacchetti di patatine, snack e merendine;
i flaconi di sapone liquido con erogatore;
l’imballaggio esterno delle confezioni di acqua e bevande;
shopper e buste della spesa;
blister preformati, ad esempio le confezioni delle lampadine a led;
sacchetti della pasta;
vaschette portauova;
imballaggi degli elettrodomestici (polistirolo, fascette, involucri);
bottigliette delle bibite;
vaschette per frutta e verdura.
utensili da cucina;
bacinelle;
pennarelli, penne, squadrette, righelli;
tubi di irrigazione;
giocattoli in plastica;
palloni;
cartelline portadocumenti in plastica;
barattoli di plastica;
frullatori;
tastiera e mouse del computer;
CD;
sedie in plastica, come quelle da giardino;
occhiali;
pannolini (alcuni impianti stanno sperimentando il riciclo dei pannolini);
posate in plastica;
siringhe;
sottovasi.

Dove finisce la plastica non riciclabile?

La plastica non riciclabile va buttata, quindi, nella raccolta indifferenziata e andrà quindi gestita come rifiuto indifferenziato. Solitamente, tramite i termovalorizzatori i rifiuti non differenziati vengono bruciati recuperando energia, ricavando combustibili alternativi utilizzabili nell’industria e nella produzione di energia termoelettrica.

È importante specificare che non si parla di incenerimento (basso recupero di energia) ma di termovalorizzazione (ossia incenerimento e co-incenerimento con forte recupero di energia) che è una forma di recupero energetico ed è quindi preferibile allo smaltimento in discarica.

Fonti:

http://zerosprechi.eu/index.php/falsi-miti-plastica

Fabio Colombo