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Cellulari: facciamone un uso in sicurezza

L’utilizzo indiscriminato del cellulare potrebbe mettere a rischio la salute, soprattutto dei più piccoli. Come possiamo tutelarci?

I rischi connessi all’uso del cellulare

Il cellulare nasce tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, ma, a causa dei primi prototipi di eccessivo costo e dimensioni, inizia a diffondersi in modo significativo con il nuovo secolo. Oggi ha raggiunto una diffusione quasi totale tra la popolazione dei paesi sviluppati e non vi è persona che non possegga almeno un dispositivo.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato le Radio Frequenze emesse dai telefoni cellulari e da altri dispositivi come pc portatili, tablet, etc. come possibilmente cancerogeni per l’uomo in relazione ad alcune evidenze scientifiche legate ad un aumento di casi di glioma e di neurinomi del nervo acustico. Dagli ultimi studi emerge la correlazione del rischio di sviluppo di malattie ai seguenti fattori:

  • la durata della chiamata;
  • la distanza del dispositivo dal capo durante la chiamata;
  • la continuità dell’esposizione ai fattori di cui sopra.

I rischi legati all’utilizzo del cellulare sono determinati dall’interazione del campo elettromagnetico generato dal dispositivo con il nostro corpo e, in particolare, con la testa e il collo.

Il cellulare emette, infatti, un campo elettromagnetico a radiofrequenza determinato dalla propagazione nello spazio di onde radio; tali onde collegano il dispositivo ad una rete di stazioni radio base che permettono di fare e ricevere telefonate. Le radiazioni prodotte aumentano durante la telefonata.

L’interazione del campo elettromagnetico con il corpo produce calore che il nostro organismo è in grado di bilanciare solamente nei primi 15 minuti; dopo tale intervallo di tempo si osserva un aumento localizzato della temperatura. Tale aumento sembra portare nel tempo allo sviluppo di tumori al cervello e al nervo acustico.

Secondo il principio di precauzione

Poiché le conoscenze scientifiche attualmente non permettono di escludere un nesso di causalità tra l’utilizzo intenso del cellulare e lo sviluppo di tumori, è strettamente necessario applicare il principio di precauzione, attraverso un utilizzo appropriato alle reali necessità.

Particolare attenzione deve essere posta nei confronti dei bambini, maggiormente esposti al rischio in relazione alla maggior suscettibilità determinata dallo sviluppo.

In un’ottica di prevenzione, per ridurre il rischio di sviluppo di tumori, è possibile adottare alcune semplici soluzioni, come ad esempio:

  • utilizzare gli auricolari o il dispositivo di vivavoce per allontanare il cellulare dal capo;
  • preferire l’invio di messaggi alla telefonata;
  • in auto, in treno o comunque in movimento, limitare l’utilizzo del telefono cellulare: poiché il telefono deve continuamente connettersi alle stazioni più vicine, aumenta la potenza di emissione;
  • evitare di tenere il cellulare a contatto con il corpo, preferendo la borsa alla tasca;
  • evitare di tenere il cellulare in carica o comunque acceso sul comodino durante le ore notturne;
  • preferire l’utilizzo del telefono fisso al cellulare: non genera onde radio e non rappresenta un rischio per la salute;
  • non permettere che i bambini utilizzino il telefono cellulare come gioco senza averlo prima impostato in modalità aereo e educali fin da piccoli ad un uso limitato alle reali necessità;
  • nell’acquisto del cellulare scegliere quello che produce il minor tasso di assorbimento specifico (indicato come TAS o SAR): minore è il TAS e minore è il livello di radiazioni emesse dal dispositivo. Tale valore non deve comunque superare i 2 W/kg;
  • ricordarsi che quando c’è poco segnale, il cellulare può emettere un campo elettromagnetico più intenso;
  • attendere la risposta dell’interlocutore prima di avvicinare il telefono all’orecchio: la fase di connessione alla rete per effettuare la chiamata è la fase il cui il dispositivo emette maggiori radiazioni.

Il cellulare è diventato ormai uno strumento indispensabile nelle nostre vite ed è importante essere consapevoli dei rischi che un uso poco prudente può generare e su come agire per ridurre tali rischi.

Fonte: ATS – Milano, Regione Lombardia

E. Landini