Certificazioni Qualità e Sicurezza Lavoro

L’ambiente di lavoro 2.0: l’era del digitale

L’avvento della Pandemia da Covid-19 ha necessariamente rivoluzionato il concetto di “luogo di lavoro”. Molte attività, ad oggi, vengono svolte direttamente tramite pc o tablet e il contatto con le persone spesso avviene in video call. Ma in un ambiente di lavoro cosiddetto digitalizzato quali sono le conseguenze per la sicurezza?

L’ambiente di lavoro digitale

Nell’ultimo biennio è cambiato il modo di vedere l’ambiente di lavoro. Si parla, infatti, di ambienti di lavoro virtuali o luoghi di lavoro “ibridi” in cui le attività vengono svolte sia in presenza fisica sia virtualmente.

Ma cos’è un ambiente di lavoro virtuale? Si tratta di un luogo di lavoro che esiste solo digitalmente (per questo viene chiamato anche ambiente 2.0).

I singoli luoghi di lavoro così nominati possono cambiare a seconda del modo in cui viene applicata la tecnologia. Di seguito alcuni esempi:

  • Telelavoro: ambiente di lavoro in cui si utilizzano le tecnologie della telecomunicazione;
  • Team virtuale: i dipendenti collaborano utilizzando tecnologie abilitate ICT;
  • Hot Desking: i dipendenti non hanno scrivanie singole, ma virtuali;
  • Lavoro online: attività di lavoro svolte solo virtualmente.

Vantaggi e svantaggi per la sicurezza

È ormai noto che il lavoro digitale ha come principale vantaggio quello di essere condotto ovunque e in qualunque momento.

Tuttavia, c’è anche un rovescio della medaglia soprattutto se parliamo di salute e sicurezza. Uno dei problemi riscontrati dall’inizio della pandemia consiste nella difficoltà nel gestire i confini tra vita privata e lavoro. Questo, di conseguenza, ha aumentato la percentuale di dipendenti soggetti a stress da lavoro correlato. In particolare, molti sono i lavoratori nei confronti dei quali il lavoro virtuale ha causato un senso di isolamento e di solitudine.

Da non sottovalutare i rischi legati alla postazione di lavoro. L’INPS negli ultimi due anni ha infatti constatato un significativo aumento di lavoratori con disturbi muscoloscheletrici e visivi. Si parla di cybersickness con riferimento ad un insieme di sintomi fisiologici, come nausea e vertigini, sperimentati come risultato dell’esposizione a un ambiente virtuale.

In conclusione, non dimentichiamo che il cosiddetto “lavoro da casa” ha incentivato problemi di cybersicurezza e di protezione dei dati.

L’era del digitale, quindi, sebbene abbia agevolato le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, ha fatto sorgere un importante dubbio: come può un ambiente di lavoro digitale essere sicuro e idoneo alla sicurezza dei lavoratori?

Note:

https://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-rischio-C-5/robotica-intelligenza-artificiale-C-137/ambienti-di-lavoro-virtuali-quali-sono-le-conseguenze-sulla-sicurezza-AR-21926/

E. De Vecchi