Si apre ufficialmente il mercato per le compravendite dei bonus energia. Bassissime le commissioni di acquisto fissate tra il 2% ed 5% del valore del credito trasferito. Ora si attende solo che l’Agenzia delle Entrata provveda all’aggiornamento dei modelli di opzione per la cessione, fermi ancora alle cessioni dei crediti relativi ai consumi di energia elettrica e gas del primo e secondo trimestre 2022.
Per le compravendite sia dei tax credit per le energivore e gasivore, che per le imprese ad alto consumo di energia elettrica e gas, i documenti richiesti per la verifica dell’effettiva spettanza dei contributi risultano minimi. Le richieste delle società di consulenza che seguono le istruttorie per le banche si limitano all’ottenimento di una visura camerale del cedente, di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante il rispetto dei requisiti soggettivi ed oggettivi per l’accesso all’agevolazione e della dichiarazione inviata alla CSEA (solo per le energivore).
Per la verifica dell’incremento dei costi medi di approvvigionamento e il controllo sulla corretta quantificazione del bonus, vengono richieste le fatture di acquisto di energia e gas dei trimestri 2022 e 2019, oltre un prospetto di calcolo redatto dal cedente con in evidenza eventuali sussidi ricevuti e l’estratto dal cassetto fiscale della società beneficiaria dal quale non risultino eventuali compensazioni dei crediti oggetto di cessioni già effettuate in F24.
La concreta operatività del meccanismo della cessione del credito d’imposta risulta, al momento, limitata dal mancato aggiornamento del modello di Comunicazione, con le relative istruzioni e specifiche tecniche, che le imprese beneficiare dovranno impiegare per perfezionare l’esercizio dell’opzione alternativa in relazione al terzo trimestre e al bimestre di ottobre e novembre 2022.
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